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DECRETO PROROGHE E COMUNITA’ ENERGETICHE

DECRETO PROROGHE E COMUNITA’ ENERGETICHE

L'emendamento in via di approvazione non coglie l'obiettivo.  Di seguito alcune Agenzie di stampa 

Categorie: Primo PianoElettrico

Tags: cooperazione elettrica,   Savini,   cooperative,   rinnovabili,   comunità,   inclusione,   direttive,   energia,   ambiente,   noprofit,   comunità energetiche,   cittadini

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MILLEPROROGHE: CONFCOOPERATIVE, 'EMENDAMENTO COMUNITA' ENERGETICHE NON COGLIE OBIETTIVO' =
Roma, 17 feb. (Adnkronos)
- ''Abbiamo la concreta possibilità di
aprire una nuova era per l'energia in Italia, ma l'emendamento sulle
comunità energetiche, contenuto nel milleproroghe, non riesce a
cogliere l'obiettivo di incentivare le stesse comunità di cui
dovrebbe, invece, essere promotore, perché recepisce male le direttive
comunitarie. L'emendamento, infatti, consente la produzione di energia
destinata all'autoconsumo con impianti di potenza complessiva
inferiore ai 200 Kw''. Così in una nota Confcooperative Consumo e
Utenza che aggiunge ''la micro taglia dell'impianto non consente la
sostenibilità d'impresa e le economie di scala. Questo è un vincolo
che tarpa le ali al decollo di progetti realmente capaci di produrre i
benefici economici per le comunità e le risposte ambientali che le
direttive europee ci invitano a perseguire. L'Europa ci chiede di
trasformare i cittadini in produttori e consumatori di energia per
ridurre gli sprechi, abbassare le bollette e tagliare le emissioni e
noi, invece di valorizzare l'opportunità la depotenziamo attraverso
una distorsione dello strumento normativo''.
''Chiediamo un immediato ravvedimento per evitare che l'opportunità di
dare una spinta innovatrice, democratica e sostenibile alla produzione
diffusa di energia da fonti rinnovabili si trasformi in un'occasione
mancata. Auspichiamo che, anche grazie al confronto con le
associazioni di rappresentanza del settore si possano trovare
soluzioni adeguate. Rischiamo, in caso contrario, di dare un brutto
esempio in Europa e una pessima risposta alle aspettative di milioni
di cittadini utenti'', spiega Roberto Savini, presidente di
Confcooperative Consumo e Utenza che apre al confronto con il governo
per una tempestiva soluzione finché l'iter parlamentare lo rende
ancora possibile.
(Rem/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
17-FEB-20 10:58
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Agricolae.eu - MILLEPROROGHE, CONFCOOPERATIVE: OCCASIONE MANCATA SU COMUNITÀ ENERGETICHE
«Abbiamo la concreta possibilità di aprire una nuova era per l’energia in Italia, ma l’emendamento sulle comunità energetiche, contenuto nel milleproroghe, non riesce a cogliere l’obiettivo di incentivare le stesse comunità di cui dovrebbe, invece, essere promotore, perché recepisce male le direttive comunitarie. L’emendamento, infatti, consente la produzione di energia destinata all’autoconsumo con impianti di potenza complessiva inferiore ai 200 Kw».
Così in una nota Confcooperative Consumo e Utenza che aggiunge «La micro taglia dell'impianto non consente la sostenibilità d'impresa e le economie di scala. Questo è un vincolo che tarpa le ali al decollo di progetti realmente capaci di produrre i benefici economici per le comunità e le risposte ambientali che le direttive europee ci invitano a perseguire. L’Europa ci chiede di trasformare i cittadini in produttori e consumatori di energia per ridurre gli sprechi, abbassare le bollette e tagliare le emissioni e noi, invece di valorizzare l’opportunità la depotenziamo attraverso una distorsione dello strumento normativo». 
«Chiediamo un immediato ravvedimento per evitare che l’opportunità di dare una spinta innovatrice, democratica e sostenibile alla produzione diffusa di energia da fonti rinnovabili si trasformi in un’occasione mancata. Auspichiamo che, anche grazie al confronto con le associazioni di rappresentanza del settore si possano trovare soluzioni adeguate. Rischiamo, in caso contrario, di dare un brutto esempio in Europa e una pessima risposta alle aspettative di milioni di cittadini utenti». È la richiesta di Roberto Savini, presidente di Confcooperative Consumo e Utenza che apre al confronto con il governo per una tempestiva soluzione finché l’iter parlamentare lo rende ancora possibile.

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