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Energia «È incostituzionale esternalizzare l’attività della concessione»

Energia «È incostituzionale esternalizzare l’attività della concessione»
Confcooperative Consumo e Utenza «Bene la sentenza della Corte Costituzionale sull’articolo 177» Cooperative elettriche dell'Arco Alpino e federazione commentano la sentenza sul codice dei contratti pubblici»

Categorie: Primo PianoElettricoUtenza

Tags: energia,   utenza,   coooperative elettriche,   concessioni

«Pur riservando i dovuti approfondimenti alla lettura delle motivazioni, apprezziamo molto l’esito del giudizio. Avevamo più volte segnalato i dubbi di legittimità e di ragionevolezza della disposizione, e maggiormente con riferimento alla situazione del tutto particolare delle cooperative elettriche storiche. Ci auguriamo che tutto questo permetta di considerare definitivamente chiuso un problema che ci ha tenuti costantemente impegnati e “sulla corda” a partire dal 2017, quando si è profilato il rischio concreto di dover smembrare e smantellare, senza alcun valido motivo, le nostre realtà cooperative». 

Così Ferdinando Di Centa coordinatore delle cooperative elettriche storiche dell’arco alpino aderenti a Confcooperative Consumo e Utenza commenta la sentenza della Corte Costituzionale sull’illegittimità di affidare all’esterno i contratti di lavoro, servizi e forniture

La previsione dell’obbligo, a carico dei titolari di concessioni affidate direttamente, di esternalizzare tutta l’attività oggetto della concessione – mediante appalto a terzi dell’80% dei contratti inerenti la concessione stessa e assegnazione del restante 20% a società in house o comunque controllate o collegate – costituisce secondo la Suprema Corte «una misura irragionevole e sproporzionata rispetto al pur legittimo fine» di garantire l’apertura al mercato e alla concorrenza.

Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che, con la sentenza n. 218 (redattrice Daria de Pretis), ha dichiarato l’incostituzionalità dell’articolo 177 del Codice dei contratti pubblici e dell’articolo 1, comma 1, lettera iii), della relativa legge di delega, perché il perseguimento della finalità sopra detta incontra pur sempre il limite della ragionevolezza e della necessaria considerazione degli interessi dei soggetti coinvolti, a loro volta protetti dalla garanzia dell’articolo 41 della Costituzione.

«La sentenza  della Corte Costituzionale – conclude Roberto Savini, presidente Confcooperative Consumo e Utenza – giunge in un momento dove è massima  l'attenzione verso il tema dell’energia, non dimentichiamo che la sostenibilità sociale, economia e ambientale passa anche attraverso l'economia e l'organizzazione delle imprese. Un particolare ringraziamento lo esprimo a tutto lo staff di Confcooperative per l'impegno profuso».

Cooperative elettriche e Confcooperative hanno seguito con attenzione questo tema, vedi comunicato del 9 dicembre 2019 https://www.confcooperative.it/LInformazione/Le-notizie/171governo-intervenga-150000-lavoratori-a-rischio-nei-settori-elettricit224-gas-e-rifiuti187

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